Durante la BOCW 2020 abbiamo organizzato una Masterclass super interessante con Mielizia, con focus chiaramente sul miele, e in particolar modo sul suo utilizzo nella miscelazione.
Se non avete avuto la possibilità di seguirla con noi, ecco un breve articolo per raccontarvi cos’abbiamo detto.
Partiamo, come sempre, dalle basi.
Il miele è una sostanza zuccherina di consistenza particolarmente viscosa ed è costituito dal nettare dei fiori elaborato dalle api e rigurgitato nelle celle del favo.
Per la produzione del miele sono necessarie tre diverse tipologie di api.
Innanzitutto, le api bottinatrici, che si spostano dall’alveare ai fiori melliferi, dove raccolgono nella borsa melaria sostanze come glucosio, saccarosio, fruttosio e acqua.
Una volta ritornate all’alveare, le api bottinatrici rigurgitano questa miscela, la quale viene poi reintrodotta e digerita dalle api operaie, che riducono gli zuccheri complessi a glucosio e fruttosio.
Infine intervengono le api ventilatrici, fondamentali per la fase della disidratazione e della conservazione del miele finito.
Il miele ha una storia lunghissima. Possiamo quasi dire che esista da sempre, come dimostrano le raffigurazioni rupestri risalenti alla preistoria, che raffiguravano uomini sospesi su liane con favi di miele di mano. Da allora, il miele ha sempre goduto di un’ottima considerazione: a partire dagli Egizi, che inserivano vasi di miele nelle tombe dei faraoni, per accompagnarli durante il loro viaggio nell’aldilà; per poi arrivare ai greci e romani, che lo utilizzavano per la preparazione dell’idromele (la “bevanda degli dei”) e per premiare i vincitori delle gare di corsa; fino ad arrivare alla raccolta normativa Capitulare de Villis di Carlo Magno, che imponeva a chiunque possedesse un podere di tenervi anche le api e produrre miele e idromele. Raggiungiamo l’apice del trionfo del miele durante il Rinascimento, e più in particolare lo vediamo protagonista dei sontuosi banchetti dei ceti aristocratici.
Ci sono 4 modi per riconoscere un miele di qualità:
Il miele in miscelazione viene considerato “poco pratico”, semplicemente per la sua alta percentuale di zuccheri rispetto all’equilibrio con l’acqua. Tuttavia, se usato correttamente, il miele può rivelarsi un ingrediente vincente, regalandoci complessità aromatiche inedite.
La proporzione miele-acqua è personale, ma dovrebbe avvicinarsi il più possibile al rapporto 2:1. Aromatizzando l’acqua, tra l’altro, possiamo creare delle varietà super interessanti, come ad esempio l’honey mix alla lavanda.
Ecco alcune proposte che abbiamo fatto assaggiare ai partecipanti:
Se siete curiosi di sapere come abbiamo realizzato tutte queste preparazioni, continuate a seguirci! Presto, proprio qui sul nostro blog, arriveranno le ricette 😉 E se volete mettervi alla prova nelle nostre aule e miscelare come dei veri pro, vi aspettiamo ai nostri corsi di Mixology e Home Made & Bitter!
E se volete vedere o rivedere la masterclass, non vi resta che cliccare qui per il video!