Il Punch: l'antenato dei cocktail moderni | Accademia del bar

Il Punch: l’antenato dei cocktail moderni

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Il Punch: l’antenato dei cocktail moderni

Il Punch viene spesso definito l’antenato dei cocktail. Ripercorriamo la sua storia dalle origini. 

punch

Le origini del nome

Ci sono diverse teorie sull’etimologia del nome “punch”. 

Secondo alcuni questa parola potrebbe essere attribuita a un tipo di barile della capienza di 80-120 galloni chiamato “Puncheon”. 

La teoria più diffusa sostiene invece che il nome derivi da Panch, parola “Hindi” che significa 5, come il numero degli ingredienti del punch. 

 

I 5 Ingredienti del Punch

Gli ingredienti che compongono il punch sono: 

  • aromi vari;
  • succo/scorze di Citrus;
  • zucchero;
  • alcool;
  • acqua

Sugli ingredienti del punch vi è anche una filastrocca delle Barbados che recita così: ‘One of sour, two of sweet, three of strong, four of weak, a dash of bitters and a sprinkle of spice, serve well chilled with plenty of ice’.

Già da qui, è evidente come la struttura ricordi molto gli attuali drink. 

 

La storia del Punch

Il Punch tra i marinai inglesi

Ad oggi, non è noto chi sia l’inventore del punch. Pur non avendo prove esatte e consistenti sull’esatta genesi della bevanda, sappiamo che i primi grandi bevitori di Punch furono i marinai inglesi del 1600, che, per questioni di conservazione scambiavano vini e birre con distillati durante i loro viaggi. Allo stesso tempo, lime e limoni erano garantiti ai marinai per la loro concentrazione di vitamina C, e anche zucchero e spezie erano sempre presenti. Vi è addirittura una testimonianza scritta dell’abitudine dei marinai di bere punch, come scrive William Dampier nel 1697: ‘’they were always well stored with rum, sugar and lime juice to make punch, to hearten their men when they are at work’’.

Nel 1740  l’ammiraglio Vernon si rese però conto che era il momento di regolare le razioni di rum, e di riportare i marinai alla lucidità: ordinò quindi la diluizione del rum con acqua, lime e zucchero (e intanto anche le basi per il Daiquiri erano state poste).

 

Il Punch nella società inglese del Settecento

Nel frattempo, sulla terra ferma, nel XVII sec. il punch rappresentava una delle bevande piu’ consumate a livello sociale, in quanto, bevuto dall’iconica “bowl”, trasmetteva un senso di socialità e di condivisione, e allo stesso tempo, non facendo parte del sistema fiscale, poteva non essere tassato. La letteratura del ‘700 testimonia spessissimo l’enorme diffusione del punch all’epoca, che veniva consumato in grandi quantità negli eventi mondani come i matrimoni, così come durante le notti di baldoria tra amici. Tant’è che nacque una vera e propria cultura del punch. In questo contesto, il rum, che era il distillato più usato per preparare la bevanda, perse la sua nomea di distillato scadente adatto solo a soldati e marinai, diventando un alcool in voga anche per le classi più borghesi. 

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La versione Italiana del Punch

La versione italiana del punch è il noto ponce alla livornese, che viene preparato con rum, cognac, scorza di limone e zucchero, e servito bollente in piccole tazzine di vetro. 

La stessa cultura che omaggiava il punch britannico, si può ritrovare nello storico Bar Civili di via del Vigna, che rappresentava un vero e proprio ritrovo per i pittori del Movimento dei Macchiaioli: ancora oggi, se cercate un posto dove bere l’unico e vero punch originale, circondati da quadri e decorazioni d’altri tempi, non potete perdervi quest’esperienza.

 

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