Ricetta Americano
COCKTAIL CLASSICO: Americano, l’aperitivo italiano per eccellenza.
RICETTA IN ONCE: 1 0z bitter campari, 1 oz di vermouth rosso, completare con soda water o acqua di seltz.
RICETTA IN CL: 3 cl bitter campari , 3 cl di vermouth rosso , completare con soda water o acqua di seltz.
RICETTA IN DECIMI: 5/10 bitter campari, 5/10 di vermouth rosso, completare con soda water o acqua di seltz.
DECORAZIONE o GUARNIZIONE: mezza fetta d’arancio, avendo cura di bagnare con essa il bordo del bicchiere e un twist con una scorza di limone, tagliata al momento direttamente sul bicchiere in modo da far cadere sulla superficie del drink tutti gli olii dell’agrume.
BICCHIERE DI RIFERIMENTO: old fashioned
QUANTITA’ DI MESCITA: 9 cl
GRADAZIONE ALCOLICA : 13,66° Vermouth 16° x 3 cl: 48 . 48 /9 cl – 5,33
Bitter 25° x 3 cl . 75 75 / 9 -8,33
8,33 + 5,33 . 13,66
TECNICA DI PREPARAZIONE: build over ice.
STORIA: Molte sono le storie sull’origine di questo drink; alcuni ritengono che sia nato come variazione del Milano/Torino, aperitivo nato dal “gemellaggio” tra le 2 città dove nacquero rispettivamente il primo vermouth italiano (Carpano) e il più celebre bitter (Campari).
Altri sostengono che il nome derivi dalla tendenza americana a miscelare, quindi quando ai primi del ‘900 i giovani baristi iniziarono a produrre questo drink, miscelando, lo chiamarono in tal modo.
Altri sostengono che il nome celebrasse la vittoria del pugile italiano Primo Carnera che, nel 1933 al Madison Square Garden, divenne campione del mondo dei pesi massimi. Il drink fu chiamato americano in onore di chi sconfisse “l’universo americano”, scippandogli il titolo mondiale.
Di certo vi è che la ricetta, negli anni, ha subito diverse variazioni fino ad arrivare a quella che noi conosciamo: Negli anni ’30 la percentuale di vermouth era di gran lunga superiore a quella del bitter (75% e 25% ) , e veniva menzionato l’uso del sifone a completare il drink. La decorazione, però, era rappresentata solo da una fetta di limone.
Negli anni ‘40 e ‘50 compaiono ricette che mantenevano le proporzioni degli anni ’30 , ma con quantità di mescita molto superiori, addirittura doppie rispetto a quelle attuali. Saltuariamente questo drink veniva proposto solo con la dose del vermouth con l’aggiunta di alcune gocce di aromatic bitter al posto del campari aperitivo.
Negli anni ’70 la ricetta riequilibra le dosi degli ingredienti, proponendoli in egual misura e addirittura suggerendo la versione dell’americano miscelato nel mixing glass e servito senza ghiaccio in coppa cocktail, fino ad arrivare all’ultima codifica I.B.A nella quale la ricetta è stata presentata come quella che attualmente conosciamo, ovvero quella di un drink con dei profumi di agrumi ed erbe alpine molto intensi dove bitter e vermouth si fondono alla perfezione e dove la soda conferisce freschezza.