Il Vermouth: cos'è e come riconoscerlo | Accademia del bar
bicchiere di vermouth

Il Vermouth

Il vermouth è un vino aromatizzato e fortificato, alquanto alcolico, di sapore amaro e con una ricchezza zuccherina variabile.

È il classico vino aromatizzato avente un grado alcolico inferiore al 21% in volume, costituito in prevalenza da un vino addizionato o non, di alcool o saccarosio, nonché di sostanze permesse dalle vigenti disposizioni per la tutela dell’igiene e la sanità pubblica, atte a conferire al prodotto particolari odori e sapori estranei al vino”.

Questa è la definizione del vermouth data dalla nostra legislazione. 

Un po’ di storia

Con una formulazione diversa dall’attuale, il vermouth era già noto ai tempi dell’antica Grecia, quando il medico greco Ippocrate mise a macerare nel vino delle foglie del Dittamo di creta e i fiori dell’Assenzio, ottenendo così un aperitivo-digestivo tonificante: per questo gli fu dato il nome di “Vino Ippocratico”.

Nel XVII secolo, i Francesi avviarono la produzione del vermouth e lo diffusero in tutto il mondo.

La parola vermouth deriva dal nome volgare tedesco dell’assenzio (wermut), le cui infiorescenze vengono usate nella preparazione di questo prodotto.

Nel 1786 la ditta Carpano di Torino fu la prima a realizzare il celebre prodotto. Seguirono in ordine di tempo la ditta Bosca (1831), ditta Cora (1835), ditta Gancia (1850), ditta Cinzano (1860), ditta Martini (1863).

Considerato uno tra i migliori aperitivi, il vermouth è tonico e corroborante, promuove l’appetito e facilita la digestione, poiché attiva i movimenti muscolari dello stomaco ed esercita uno stimolo sulle ghiandole che hanno il compito di elaborare e secernere il succo gastrico. È quindi consigliato per gli stomaci deboli, poco attivi e per le pigre digestioni.

I componenti del vermouth

Nella composizione del vermouth, figura come componente principale il vino e la nostra legislazione ne impone una percentuale minima del 70%

Altri componenti sono rappresentati dallo zucchero o saccarosio (di cui la legislazione prevede una misura minima del 14% del volume per il bianco e per il rosso, e del 3% per il dry), dall’alcool (per raggiungere la giusta gradazione), dagli estratti e dal caramello, quest’ultimo impiegato solo per determinati tipi di vermouth (tra cui il Chinato e il Vermouth Rosso).

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