Americano: noi la vediamo così
L’Americano è un aperitivo italiano moderatamente alcolico amaricante, preparato con la tecnica build, ovvero direttamente nel bicchiere di servizio, rock o tumbler basso, e servito con ghiaccio.
Tecnica di preparazione
Ingredienti e porzioni
- 1 oz (3 cl) Campari
- 1 oz (3 cl) Vermouth rosso
- Top (3 cl) soda water
Decorazione : fettina di arancio e oli essenziali di una scorza di limone.
Preparazione dell’Americano
Prendere un rock o un tumbler e riempirlo di ghiaccio.
A seconda del tempo da poter dedicare al drink potremmo procedere direttamente alla preparazione su ghiaccio, inserendo gli ingredienti, o raffreddare il bicchiere e privarlo temporaneamente del ghiaccio (in questo modo, limiteremo la diluizione inutile data dalle tempistiche di realizzazione).
Inserire gli ingredienti stando ben attenti all’inserimento del selz o soda; anche gli ingredienti che colmano la ricetta non devono riempire il bicchiere, ma essere precisamente serviti: in questo modo il ghiaccio non galleggerà mai nel bicchiere e il drink si diluirà di meno, oltre ad essere più persistente.
Storia dell’Americano
Ci sono varie teorie sull’origini storiche dell’Americano.
Secondo alcuni, la sua nascita è dovuta alla metamorfosi del cocktail “Milano-Torino”.
Nell’anno 1786 Antonio Benedetto Carpano, a Torino, creò e produsse con successo il primo vermouth italiano: scelse questo nome riadattando il termine tedesco Wermut usato per una bevanda aromatizzata all’artemisia, un’erba allora usata per distillare l’assenzio.
Poco dopo, agli inizi dell’ ‘800 a Milano, Gaspare Campari, dopo essersi recato a Torino per imparare l’arte dei liquori, produsse il suo “Bitter Campari” : per non essere da meno, Campari, proprietario di un noto caffè sotto la Galleria di Milano, lanciò alla grande un nuovo aperitivo amaro e per distinguerlo dal vermouth lo chiamò con un altro nome d’origine germanica: Bitter (amaro) all’Uso d’Hollanda.
Nasce così il Milano-Torino, il gemellaggio nel bicchiere tra le due città: Bitter e Vermouth (rosso) gireranno il mondo nei tumbler, serviti col ghiaccio in parti uguali con una fetta d’arancio in tutti i locali più trendy, con il nome definitivo di Americano.
Ci sono tuttavia altre teorie secondo le quali l’Americano nacque in Italia negli anni ’30, per poi venire imposto dal regime fascista per i suoi componenti di produzione esclusivamente nazionale.
Americano: curiosità sul nome
In realtà, il nome “Americano“, dovuto probabilmente alla moda di americanizzare tutto, è fuori luogo in quanto tra gli ingredienti non c’è nulla… di americano! Il vermouth è torinese, il Bitter Campari è milanese, così anche la soda water (letteralmente acqua di soda) fu inventata a Milano.
Secondo alcuni, anche se si tratta di teoria poco accreditata, il nome gli è probabilmente stato dato in onore di Primo Carnera, che divenne campione mondiale dei pesi massimi al Madison Square Garden di New York nel 1933. Gli italiani festeggiarono il suo ritorno in patria con questo cocktail, che fu chiamato Americano, in ricordo di colui che strappò il titolo agli Stati Uniti.
Brand consigliati
Particolarità: l’equilibrio di bitter e vermouth è la caratteristica principale di questo fantastico aperitivo dal gusto decisamente amaricante.
Tra i bitter consigliamo: Campari, Select, Bitter Nardini, Rossi D’Angera, Galliano, Martini.
Tra i vermouth: Martini, Rosso Antico, I Vermouth del Professore, Cinzano, Gancia, Cocchi, Antica Formula, Chazalettes.
Varianti
Di seguito, una nostra variante dell’Americano:
Tecnica build
- 1 oz chazalettes vermouth
- 1 oz di bitter aromatizzato al rabarbaro (sostituibile con 1 oz di Mezzo&mezzo Nardini)
- Colmare con Ginger Beer
Decorazione: oli essenziali d’arancio e profumo di mela.
Tips
Il ghiaccio deve essere sempre sopra la miscela, non deve galleggiare. In questo modo, abbassando la temperatura all’interno del bicchiere, limiteremo il più possibile la diluizione del drink.